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Arrivano in tavola gli insetti: siamo pronti?

ALIMENTAZIONE E SALUTE, a cura della dott.ssa Letizia Saturni

Gli Insetti, alcune verdure e spezie – definiti novel fooda partire da gennaio 2018 saranno ufficialmente in Italia grazie all’entrata in vigore del regolamento europeo che ne approva l’utilizzo.

La notizia è stata battuta qualche giorno fa ed ora quale Health Coach – sempre curiosa, solleticata dalle novità e pronta ad abbattere stereotipi e pregiudizi – ho piacere di parlarne per affrontare in modo consapevole la comparsa nei nostri menù quotidiani di insetti sia tal quali (cioè al naturale) che come farine o altri trasformati fino a trovarli come chips! La loro comparsa ha un significato nutrizionale ma anche un valore eGologico per la nostra Salute ed eCologico per la Salute del Pianeta.

La Dott.ssa Letizia Saturni

Partiamo spazzando via l’idea che fino a ieri trovare un insetto nel piatto era solo il segno del peggior livello di un locale. Oggi l’insetto nel piatto è la proposta gastronomica più trendy e corretta in termini di sostenibilità alimentare!

Guardiamo ora la definizione …

Siamo in quello che il Sommo Vate chiamò Bel Paese là dove ‘l sì suona (Inferno XXXIII, vv.79-80) eppure utilizziamo termini esotici come – in questo caso – Novel Food per identificare alimenti che poco di nuovo hanno seppur sicuramente inusuali per l’alimentazione mediterranea. Sono così definiti solo perché mai utilizzati prima del Regolamento CE 258 del 1997. Gli insetti dunque molto più semplicemente sono alimenti innovativi.

State inorridendo? Siete stupiti dalla notizia?

Ma … direi anche no infatti poco di nuovo c’è!

Nel corso della storia dell’uomo, gli Acridofagi – mangiatori di cavallette, locuste … – li abbiamo conosciuti grazie ad Erodoto e Diodoro Siculo, per poi approfondire in avanti il loro riconoscimento nell’età moderna fino ad arrivare alle ben 1900 specie di insetti che sono parte integrante degli stili alimentari di almeno 2 miliardi di persone in tutto il Mondo.

In questa nuova realtà culinaria la Svizzera è stata apri-pista introducendo burger e polpette con larve o cavallette ed ora da gennaio 2018 come già più volte detto, toccherà a noi. Arriveranno sulle tavole italiane il grillo e grillo tropicale, la locusta africana e americana, il tenebrione e tenebrione gigante, il buffalo worm, la tarma della cera, la tarma minore della cera e il baco da seta. Questi potranno essere utilizzati nelle preparazioni culinarie se – e solo se – rigorosamente allevati.
 Tutti i prodotti per essere immessi nel mercato, devono soddisfare importanti criteri:


• non devono essere rischiosi per il consumatore
• non devono indurre in errore il consumatore
• non devono differire da quegli alimenti a cui sono destinati come sostituzione così da non comportare svantaggi nutrizionali.

Ora, se da un punto di vista normativo di sicurezza alimentare e di etichettatura è tutto corretto, da un punto di vista nutrizionale l’introduzione di questi insetti, cosa significa? È così importante la loro presenza nella nostra alimentazione?

Direi proprio di sì tanto che già nel 2013 la FAO pubblicò un documento “Edible insects: future prospects for food and feed security”, tradotto anche in italiano per aprire la mente … e lo stomaco all’utilizzo di insetti come alimenti.

Numerosi sono i punti di forza degli insetti sia per l’uomo che per l’ambiente.

PER L’UOMO: Il loro contenuto proteico sia per quantità che per qualità è ottimo: 1 kg di Termiti fornisce 350g di proteine vs 320g in 1Kg di carne di manzo oppure 1 Kg di bruchi contengono 280g di proteine, ben 20g di più del salmone, 30g più del maiale e 263g di più del tofu.

Inoltre le proteine presenti hanno elevata qualità biologica, cioè nel loro profilo aminoacidico sono presenti quasi tutti e 8 gli aminoacidi essenziali, aminoacidi che il nostro corpo non riesce a sintetizzare pertanto deve assumerli dalle fonti alimentari. Ma c’è di più …

Gli insetti garantiscono anche un buon apporto di grassi ‘buoni’ – in particolare acidi grassi polinsaturi, come gli Omega 3 – e micronutrienti quali calcio, ferro e zinco. In ultima analisi c’è da dire che essendo poveri di acqua, sono un vero concentrato di elementi, con valori superiori rispetto a quelli della carne e pesce. Ecco qualche esempio in tabella.

PER L’AMBIENTE – Gli insetti sono animali a sangue freddo pertanto hanno un’alta conversione nutrizionale, cioè sono in grado di convertire 2 Kg di cibo in 1 Kg di massa mentre un bovino necessita 8 Kg di cibo per produrre l’aumento di 1 Kg di peso corporeo.
Altro punto di forza è dato dal fatto che il bestiame produce una notevole quantità di gas serra, gli insetti producono molto meno emissioni di metano e ammoniaca e possono essere utilizzati per scomporre i rifiuti, aiutando i processi di compostaggio.

Gli insetti possono nutrirsi di rifiuti organici come resti di cibo e prodotti umani, compost e liquami animali, e possono trasformarli in proteine di alta qualità. Infine altra vantaggiosa caratteristica è che si nutrono di poca acqua e resistono maggiormente alla carenza rispetto ai bovini che invece ne necessitano in grande quantità.

Per buona pace dei più scettici dico che al momento il Parlamento ha solo dato un parere positivo sul novel food, cioè non ha ravvisato rischi o problematiche nell’uso di insetti quali alimenti. Ora bisognerà formulare leggi che dicano in che modo gli insetti potranno essere allevati e venduti. Si tratta in pratica di introdurre un nuovo elemento nella catena alimentare.
A questo punto non mi rimane che augurarvi Buon Appetito!

Per appuntamento: 347 4351576 – www.letiziasaturni.it 

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