JESI – I frutti della cena che c’è stata l’11 maggio scorso, invitati gli sponsor, sono stati presentati nella sede dell’ Aurora Basket durante un incontro organizzato dall’addetto stampa Paolo Rosati e servito “per dare ufficialità e ringraziare quanti hanno aderito al progetto della prossima stagione”.
L’amministratore unico Altero Lardinelli ha ringraziato “anche chi non c’è, in questa circostanza, per impegni, ma è evidente che da tutti loro arriva una spinta incredibile visto che ci sono anche nuove realtà oltre a chi ha riconfermato il proprio impegno. Si è ricreato un bel gruppo di aziende del territorio”.
Al tavolo anche Pierluigi Bocchini, presidente e ad della Clabo, Massimo Mariani della Emmetre – distributori carburanti insieme a fratello Paolo – , Gianluca Ristè dell’omonima carrozzeria.
All’elenco vanno aggiunti, naturalmente Mirko Talacchia, title sponsor Termoforgia, Andrea Branello, Allianz Assicurazioni, Graziano Falzetti, autotrasporti, – nuovi entrambe – Massimo Stronati, Coop Cisagest, che è anche socio, possedendo quote della società, Valentino Valentini.
“Anche se sono tra gli ultimi arrivati – ha affermato Bocchini – questa vicinanza al basket si identifica con la volontà di sostenere un’eccellenza del nostro territorio, una realtà unica di un certo livello che calca palcoscenici nazionali”.
Rientrano quest’anno i Mariani e Massimo ha tenuto a sottolineare come “non siamo mai mancati, comunque, alle gare. E quelle della stagione appena trascorsa ci hanno entusiasmato. La squadra si è impegnata con grinta e spirito giusto. Vedere il ritorno di altri sponsor, come la Termoforgia è anch’esso un buon motivo che ci ha indotto a questo passo. E, poi, visto che sperare non costa niente, puntare a disputare i play-off. L’importante è che la squadra dimostri sempre la sua jesinità, la voglia, cioè, di combattere”.
“Siamo sponsor da una vita – ha detto Ristè – e mi piacerebbe riportare l’entusiasmo di una volta tra di noi per perseguire traguardi importanti con una squadra che metta in mostra anche tanta tigna”.
Pino Nardella
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