CASTELBELLINO – Su discarica, basta con le ostinazioni: è il momento del dialogo e del confronto. Sono queste le parole dell’Amministrazione comunale di Castelbellino a pochi giorni dal diniego espresso dalla Provincia in merito all’ampliamento della discarica “La Cornacchia” proposto dal Comune di Maiolati Spontini.
Venerdì scorso, la Conferenza dei Servizi indetta dalla Provincia ha negato definitivamente l’autorizzazione al completamento del progetto che prevedeva uno sviluppo ulteriore dell’impianto, destinato al 100% ai rifiuti speciali, su un’area – a sud dell’attuale dislocazione – di 15 ettari per un volume di circa 1.500.000 metri cubi pari a circa 14 anni di attività (circa 100.000 t/a).
“La risposta è arrivata dopo due anni e mezzo di iter procedurale ma alla fine la Provincia ci ha dato ragione – ha dichiarato il sindaco di Castelbellino Andrea Cesaroni in conferenza stampa, affiancato dal vice sindaco Massimo Costarelli e dal resto della Giunta – La “Cornacchia” nasceva vent’anni fa per volere di tutti i Comuni della Vallesina, sulle basi delle esigenze di raccolta e smaltimento di allora. Tuttavia, con il diffondersi della differenziata e l’entrata in vigore di nuove normative regionali, la discarica ha perso nel tempo la sua funzione di pubblica utilità”.
Secondo il nuovo Piano regionale dei rifiuti, approvato nel febbraio 2015 e quindi due anni successivo al progetto di ampliamento, gli RSU saranno infatti destinati alla discarica di Corinaldo, l’unica sul territorio a possedere un impianto di tritovagliatura a norma, mentre “La Cornacchia” di Moie è indicata come “in esaurimento” , stabilendo una serie di parametri e misure per la regolamentazione della gestione dei rifiuti.
“La legge regionale stabilisce che una discarica debba trovarsi ad almeno 2 chilometri di distanza da centri abitati o luoghi sensibili: il progetto di ampliamento dell’impianto di Moie, così come presentato nel 2013, non rispettava questo criterio – spiega il sindaco di Castelbellino – Questa difformità, sottolineata dalla Regione alla Conferenza dei Servizi, è stata determinante per il diniego del progetto. Anzi, avrebbe dovuto bloccare la proposta sin dall’inizio. Tuttavia ci sono voluti altri due anni di battaglie per far semplicemente rispettare una legge, scaturendo una serie di contrasti e polemiche che, sicuramente, non hanno fatto bene al territorio. Un ringraziamento va a chi ha compreso e sostenuto la nostra contrarietà all’ampliamento: al comitato locale del M5S che, pur essendo di uno schieramento politico diverso, ha contribuito nella ricerca, studio e analisi della documentazione; all’ACU Marche; a tutti i Comuni della Vallesina che, resisi conto di quanto stava accadendo, ci hanno espresso il loro appoggio”. Tra questi, non potevano mancare solidarietà e vicinanza da Monte Roberto, così come sottolineato dal sindaco Gabriele Giampaoletti e dall’assessore Marco Bini, entrambi presenti alla conferenza.
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