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Scavi in piazza Colocci, riaffiora anche una piccola porta

JESI – Una piccola porta, larga circa 75 centimetri, che dà accesso ad una stanza altrettanto misteriosa: continuano ad emergere dagli scavi, in piazza Colocci, frammenti di un passato sepolto e tornato alla luce.  Dopo il focolare, il ritrovamento di alcuni reperti – tra cui una moneta  del XII secolo – e le varie costruzioni murarie medievali, anche questa piccola porta sarà oggetto di approfondimento da parte degli studiosi: “Seppur dalle dimensioni ristrette, si tratta di una porta ma non sappiamo ancora se si aprisse direttamente sulla strada o verso un’altra area chiusa – sono le considerazioni del dott. Matteo Tadolti della Abaco, cooperativa di servizi per archeologia e beni culturali che segue i lavori – Certo è che dava accesso su una stanza, ancora tutta da esaminare. I prossimi scavi permetteranno di saperne di più e di avere una visione ancora più organica delle strutture murarie emerse e delle interconnessioni tra le varie fasi storiche”.

Dal cantiere, infatti, sono emersi pareti e resti di edifici di epoca medievale, alcuni precedenti al 1200: “Ci sono strutture murarie realizzate con materiale di recupero di epoca romana, per lo più pietre di grandi dimensioni e forma irregolare, essendo la zona nelle adiacenze dell’anfiteatro di cui oggi resta ben poco (le antiche vestigia sono in via Roccabella, ndr) – spiega Tadolti – Prima del XIII secolo, erano pochi i controlli e le regole imposte sull’edilizia e quindi la gente costruiva anche riutilizzando materiali di secoli precedenti. Dal 1200 in poi, venne invece imposta la realizzazione di edifici solo con mattoni fabbricati”.

I nuovi seggi di scavo saranno due e realizzati di fronte a palazzo Colocci e di fronte alla chiesa di Sant’Agostino, come concordato da Soprintendenza e Amministrazione comunale. “Gli scavi proseguiranno fino almeno a metà di agosto, seguirà uno stop di una settimana per la pausa estiva e poi si proseguirà – spiega Tadolti – Intanto siamo al lavoro per consentire nel mese prossimo le visite guidate nei cantieri, in modo che tutto possa essere svolto nella massima sicurezza. Devo dire che il Comune di Jesi si sta mostrando molto collaborativo, c’è interesse  a valorizzare il ritrovamento e far luce su di esso”.

 

Chiara Cascio

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