JESI – Arriva questo fine settimana a Jesi un ricco STAGE DI IMPROVVISAZIONE TEATRALE con docenti come il Maestro Francesco Burroni e Margherita Gravagna della Nazionale Italiana Match d’Improvvisazione Teatrale.
L’improvvisazione teatrale dal vivo scardina i passaggi del teatro tradizionale, articolati in fasi progressive e spesso affidate a figure differenti (scrittura, regia, prove, rappresentazione), e li concentra nell’unica figura creativa di un attore che sia anche autore e regista di se stesso e del gruppo con il quale lavora.
L’obiettivo è la riuscita di uno spettacolo di qualità, senza bisogno di testi, personaggi predeterminati, canovacci, costumi, scenografie, bensì fondato sulla fantasia e sulla capacità tecnica dell’attore.
L’attore-improvvisatore deve infatti essere allenato a mettere in moto i propri meccanismi creativi nello stesso momento in cui ne mostra al pubblico il risultato.
Attraverso l’esperienza dei match e di altri spettacoli di improvvisazione teatrale, si è svolta in Italia in questi ultimi venti anni un’intensa ricerca didattica che ha cercato di sistematizzare i meccanismi tecnico-espressivi mirati all’accrescimento e all’organizzazione delle capacità creative.
Progressivamente la visione della pratica improvvisativa ha spostato il proprio centro di interesse dal concetto di estro individuale a quello di una struttura teatrale costruita da più attori in cooperazione immediata.
Il percorso didattico dello stage si articola principalmente in tre fasi:
• stimolo dei meccanismi creativi
Viene proposto un lavoro di ricerca e di stimolo dei processi creativi di ogni allievo in modo da spostare idealmente la propria condizione di attore a quella di autore/attore.
• creazione collettiva
In questa fase vengono analizzate le regole e i procedimenti che favoriscono l’improvvisazione tra due e più attori, l’ascolto e la disponibilità verso l’altro.
• creazione della struttura
Il programma di lavoro giornaliero è in linea di massima così strutturato:
• esercizi di riscaldamento e di attenzione collettivi
• esercizi di tecnica individuale
• improvvisazione a due e a piccoli gruppi
• studio delle strutture dell’improvvisazione e della narrazione
Nella fase finale del lavoro le capacità creative individuali e la disponibilità verso gli altri attori vengono messe al servizio della creazione di una struttura globale, di uno sviluppo narrativo e drammaturgico dell’improvvisazione. In quest’ultima fase l’attore non è più solo attore/autore/regista di se stesso ma indirizza questa funzione a tutto il gruppo.
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