Sicurezza, Lega Nord: «No razzisti ma contro chi delinque nella tutela dei cittadini» - Password Magazine
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Sicurezza, Lega Nord: «No razzisti ma contro chi delinque nella tutela dei cittadini»

Nella foto, da sinistra: il consigliere regionale Lega Nord Sandro Zaffiri, Leda Venturini (militante), la consigliera comunale Silvia Gregori, i militanti Laura Ginesi e Luigi Fiorentini

JESI – Sicurezza e presidi di controllo alla Stazione ferroviaria, la mozione proposta e votata solo da Lega Nord nello scorso Consiglio comunale. Bocciata dalla maggioranza e respinta anche dalle forze di sinistra e Cinque Stelle  giudicata «razzista » e «dai toni irricevibili, non votabile». Silvia Gregori, consigliera comunale Lega Nord, punta i piedi e respinge le accuse al mittente: «La mozione era volta alla sicurezza, a tutela dei cittadini che usufruiscono dei mezzi pubblici per i loro spostamenti. Noi siamo dalla parte della gente e non contro un’etnia, ma contro chi delinque, di qualsiasi nazionalità sia».

La Gregori aveva portato in aula l’esempio di Andrea Marconi, jesino, infastidito da adescatrici e minacciato per una sigaretta negata alla stazione, di ritorno dal lavoro, un episodio che aveva trovato spazio proprio tra le colonne del nostro magazine.

«In sede di Consiglio comunale è stato anche detto che tanto si tratta di un “fenomeno che non si risolve”: beh, questo non lo possiamo accettare – ha detto la Gregori – Dobbiamo fare in modo che nella zona antistante la Stazione, che è di competenza comunale, vengano utilizzati gli strumenti idonei a debellare il fenomeno. Questa Amministrazione ha dimostrato di essere sensibile al problema solo a parole: bisogna invece avere coraggio». La Gregori spiega poi come il progetto interforze “Mille Occhi sulla Città” non abbia prodotto alcun esito, “abbandonato in una situazione di stallo”. Ad affiancare la consigliera leghista anche Sandro Zaffiri, consigliere regionale Lega Nord: «Chiediamo al Sindaco di cambiare rotta: il popolo vuole sicurezza ed è il momento di prendere iniziative coraggiose – dichiara – Che si rivolga al Prefetto e chieda l’aiuto dell’esercito, se necessario. Jesi è una realtà importante della Vallesina e deve continuare ad essere tale. Rispetto per tutti gli stranieri che si sono inseriti attivamente nella comunità, seguendone le leggi. Noi diciamo no a chi delinque, a chi molesta, a chi minaccia, a chi adesca, a chi ruba: queste sono le persone che vanno cacciate via. Noi siamo dalla parte del popolo e continueremo con la nostra attività affinché la città torni ad essere vivibile in tutti i sensi».

 

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