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Torre Erap, respinta la petizione cittadina

JESI – Sono durati fino a tarda sera ieri i lavori al Consiglio comunale. A chiudere l’Ordine del Giorno la questione Torre Erap, con la discussione della petizione presentata dai residenti del quartiere San Giuseppe contro l’edificazione del “mostro di cemento”, il palazzone a sette piani che sorgerà in via Tessitori.

La petizione popolare, presentata a metà aprile con le firme di quasi un centinaio di cittadini, richiedeva che venisse annullato “definitivamente e a tutti gli effetti il Piano di Recupero Campus Boario, già scaduto, il quale prevede la costruzione della famigerata torre Erap in via Tessitori, invitando l’amministrazione comunale a progettare una nuova riqualificazione sostenibile per il quartiere San Giuseppe, bloccando nel frattempo la realizzazione di nuovi edifici che pregiudicherebbero le future pianificazioni”.

Il primo firmatario Ruggero Fittajoli, invitato martedì scorso alla Commissione 3 Gestione Territorio e Urbanistica, aveva ribadito “l’attualità della petizione, in quanto nonostante il Piano di Recupero Campus Boario sia formalmente scaduto alcune sue disposizioni,  almeno secondo l’interpretazione degli uffici tecnici comunali, continuano tuttora ad essere recepite dal Piano Regolatore Generale, disciplinando i tipi di intervento edilizio nel comparto Granita e, proprio in base a questo, il Comune avrebbe recentemente concesso il permesso di costruzione all’Erap”.

Il comitato dei residenti  non si è lasciato scoraggiare dall’orario ed ha atteso quasi la mezzanotte per assistere alla discussione sollevando il cartello “Presidente siamo interessati!”.

L’argomento è stato al centro di un’accesa discussione tra le forze politiche che si è protratta fino a tarda notte. A fare quadro sulla questione è da subito l’assessore all’Urbanistica Roberto Renzi: “Il piano è scaduto e non ha più efficacia ma come previsto dalla normativa nazionale, restano valide le destinazioni urbanistiche delle aree. Se non fosse queste rimarrebbero prive di qualsiasi disciplina.  In tutto campo Boario, esistono ancora delle aree con destinazione edificatoria e quindi noi dovremmo procedere ad una variante urbanistica per cancellarne le potenzialità edificatorie esistenti. Nel caso dell’edificio in via Tessitori, il permesso a costruire è arrivato in forza a quella destinazione e l’ufficio, come atto dovuto, non ha potuto fare altro che rilasciarlo. Bene, cancellare le destinazioni ancora previste, ma non siamo più nelle condizioni di poterlo fare per la Torre Erap”. Il sindaco Massimo Bacci ha poi aggiunto: “Non abbiamo una soluzione per questo problema, ripeto quanto espresso già nell’ultimo Consiglio di luglio:  a meno che Erap non decida di tornare indietro, chi abbia una soluzione la metta sul tavolo, siamo pronti a seguirla. Finora invece ho ricevuto su di me solo accuse di responsabilità politica”.

Si schiera a sostegno della petizione cittadina il gruppo consiliare di Jesi in Comune – Laboratorio Sinistra, con la proposta del Consigliere Samuele Animali di “fare come con Sant’Agostino, perché le cose si possono cambiare”. “Credo – ha detto – che serva una variante urbanistica per riqualificare un quartiere che è sempre più una discarica sociale e che invece avrebbe bisogno di servizi. Invece a quel quartiere stiamo regalando solo la Torre Erap”. D’accordo anche Claudia Lancioni del Movimento 5 Stelle che chiede  “l’acquisizione di un parere legale da parte dell’Amministrazione per comprendere quali sono i danni e i rischi di un’eventuale realizzazione o non realizzazione dell’edificio”.

Infine, il presidente Massaccesi chiama i 22 consiglieri presenti al voto: la petizione è stata respinta dalla maggioranza con 14 voti contrari, 4 favorevoli e 4 astenuti.

 

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