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Azzeruolo, tavolo di lavoro per mettere in piano l’apertura

JESI – Si è svolto ieri l’incontro per discutere in merito alla residenzialità del centro Azzeruolo cui hanno partecipato diverse associazioni tra cui ANGSA MARCHE, OMPHALOS, Gruppo solidarietà “IL MOSAICO”, ANFFAS, l’Asur Marche– Area vasta 2, e ovviamente i diretti interessati, ovvero i familiari di persone con autismo residenti nella zona.

L’incontro, successivo al Consiglio Comunale della scorsa settimana, in occasione del quale si è votato per l’apertura sperimentale del Centro Azzeruolo, è stato un aggiornamento di quello precedente, avvenuto sempre in sede comunale lo scorso 5 Settembre.

Da quella volta molto è stato fatto da parte del Comune di Jesi, nelle figure del sindaco Massimo Bacci e dell’assessora Maria Luisa Quaglieri, i quali si sono mobilitati con una certa pressione nei confronti della Regione Marche, affinché si avviassero le pratiche di apertura effettiva di questo centro residenziale, che in futuro diventerà anche centro diurno.

Si tratta del primo centro residenziale, di entità regionale, per pazienti autistici in età adulta, la cui sperimentazione, con finanziamenti pubblici, è stata approvata lo scorso 27 Novembre 2017.

Una sperimentazione che durerà per circa 8 mesi, e che dovrebbe partire ad ottobre, a seguito di una gara d’appalto, dai 4 ai 6 mesi, per l’affidamento della gestione della struttura.

All’ordine del giorno, inoltre, si è discusso in merito al personale da inserire nella struttura, delineato in maniera generale dalla gara d’appalto, ma rapportato e quindi personalizzato poi anche in base alla tipologia dei pazienti: si crede opportuna l’implementazione di figure educative piuttosto che di operatori socio-sanitari.

Questo periodo di sperimentazione servirà innanzitutto per capire le reali necessità di una struttura che ospiterà inizialmente 9 pazienti, ma che opererà in seguito non solo a livello locale, ma anche regionale ed extra-regionale.

Oltretutto, visto che non esiste un reale censimento delle richieste sarà aperto un bando tramite il quale le famiglie interessate potranno candidarsi. Sarà così possibile valutare  i casi di maggiore urgenza.

Finché in fase sperimentale, la copertura economica sarà da parte del sistema sanitario pubblico, dopodiché, come è stato messo in luce, a scadenza del periodo di sperimentazione, ci sarà l’esigenza di chiedere una sostenibilità anche da parte delle famiglie dei pazienti.

Il sindaco Bacci si dice soddisfatto dei risultati raggiunti in questi pochi mesi e si dice già proiettato verso il secondo obiettivo: l’ampliamento della struttura.

 

A cura di Giovanna Borrelli

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