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Sacchetti bio, ok ai monouso portati da casa

JESI – L’anno è iniziato con la rivoluzione dei sacchetti biodegradabili, ora obbligatori, con costi a carico del consumatore che va dai 2 ai 5 centesimi. Una novità che ha riguardato non solo la spesa di frutta e verdura ma anche il banco gastronomia e macelleria nei supermercati.

E così in molti alla cassa si ingegnano prezzando ogni frutto o verdura per evitare di acquistare il sacchettino. In altri supermercati, lo staff ha messo a disposizione buste di carta gratuite in sostituzione del biodegradabile a pagamento.

Il Ministero della Salute ha fatto sapere che non sarà possibile il riutilizzo dei sacchetti per la spesa di frutta e verdura perché sussiste un rischio di eventuali contaminazioni ma “non siamo contrari al fatto che il cittadino possa portare i sacchetti da casa, a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti”.

Sarà compito del titolare dell’esercizio commerciale a verificare l’idoneità dei sacchetti monouso introdotti.

Le borse di plastica di qualsiasi tipo “non possono essere distribuite a titolo gratuito” dai supermercati, e “il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino”. Sono questi i punti salienti della circolare interpretativa emessa dal Ministero dell’Ambiente in materia di sacchetti biodegradabili e inviata alla grande distribuzione.

Anche nei supermercati di Jesi e Vallesina, non sono mancati i malumori da parte dei consumatori: «Alcuni hanno affrontato il cambiamento con rassegnazione, consapevoli che potranno riutilizzare il sacchetto per l’umido dei rifiuti  – ci dicono dallo staff di Sì con Te di via Rossini, Jesi – Altri invece prezzano la merce sfusa o addirittura chiedono di poter mettere tutto dentro un unico sacchetto. Abbiamo messo a disposizione gratuita le buste di carta per la frutta e la verdura: non è possibile richiederla per i prodotti di macelleria perché considerato poco igienico».

 

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