“Malati Di Niente”, la rassegna contro il pregiudizio per integrare facendo rete - Password Magazine
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“Malati Di Niente”, la rassegna contro il pregiudizio per integrare facendo rete

JESI – Le persone affette da malattie mentali e soggetti a rischio stanno aumentando di anno in anno e il Comune di Jesi, nel suo piccolo, sta facendo molto per la prevenzione della salute mentale e per far conoscere concretamente questi disturbi alla comunità.

La rassegna “Malati di Niente” si pone come obiettivo quello di far cadere i pregiudizi e orientarsi verso termini quali inclusione e integrazione. La rassegna è alla sua 17° edizione spiega il coordinatore Gilberto Maiolatesi:  «Cerchiamo di dar voce alle persone che non ne hanno, che vivono nel reale disagio: il tutto attraverso eventi, rassegne cinematografiche, convegni, come strumento per la prevenzione e promozione della salute mentale, in collaborazione con il Dipartimento di salute mentale e comuni quali Jesi, Cingoli, Filottrano, Moie».

Uno dei primi eventi in programma sta giungendo giusto al termine: si tratta della mostra di pittura “Zero+Uno” a cura dell’Atelier di Pittura del Centro Sollievo di Jesi con Andrea Marconi, che ha portato a casa una bella vittoria: sono stati venduti cinque dipinti tra quelli esposti presso il Palazzo dei Convegni di Jesi. Si ha tempo fino le 19.30 di questa sera per apprezzare le eclettiche pitture.

Si tratta di un format ideato in risposta al problema del disagio psichico che a lungo è rimasto circoscritto al solo ambito medico, dal quale si vuole uscire per dare opportunità alla parola e all’incontro, per trasmettere anche il concetto di diversità: oltre ad un dato di fatto, è sinonimo di ricchezza.

L’ASP fa da capofila in questa rassegna e la vice presidente, nonché assessore ai servizi sociali di Cingoli, Martina Coppari crede molto in questo format, tenendo a sottolineare che si tratta di un progetto per la comunità, che vede difatti interessati anche i più piccoli, proprio perché questi disturbi non devono più essere vissuti come un tabù. L’assessore alla Sanità di Jesi Marialuisa Quaglieri punta molto sul concetto di inclusione: « È giusto che i pazienti con questi disturbi debbano essere integrati, con strumenti come il lavoro, l’arte e la cultura. Questa deve essere una società che riesce ad includere anche e soprattutto coloro che sono affetti da patologie mentali, il tutto facendo rete e cercando di trasmettere il più possibile questo concetto alla cittadinanza».

Il prossimo appuntamento della rassegna è con lo spettacolo “Per pazzia ho inteso amore”, in programma per il 9 novembre presso il teatro Torquis di Filottrano alle 21.15. Attraverso alcuni testi tratti dal libro di Okram Inoprax, Marco Scarponi esprime una visione a volte cruda, a volte romantica, della nostra epoca.

Venerdì 24 novembre la Biblioteca “La Fornace” di Moie di Maiolati, alle 18.30, ospiterà l’incontro con la professoressa Alessandra Marcuccini del Liceo Classico Vittorio Emanuele di Jesi e il dottor Daniele Capomagi psicanalista, per discutere sul tema della comunicazione; a seguire la visione del film “Disconnect”.

Per chi volesse invece ascoltare i ricordi di una vita vissuta in manicomio senza una diagnosi, Alberto Paolini è lieto di raccontarvi la propria esperienza martedì 28 novembre presso la sala della II Circoscrizione San Francesco di Jesi alle 10.00.

“Ad oggi c’è un’alta percentuale di persone che preferiscono una vita surrogata piuttosto che una vita reale – aggiunge Massimo Mari , direttore del Dipartimento di Salute mentale di Jesi – attraverso questo format noi proponiamo esperienze di vicinanza, esperienze teatrali, culturali ed è un tentativo che facciamo per dare una chance di un ritorno al mondo reale. Si punta molto sull’integrazione: la base per un ritorno al mondo reale”.

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